La gestione multidisciplinare del paziente affetto da fibrillazione atriale

Marzo 2020

Il valore del network

La fibrillazione atriale è l’aritmia più diffusa nella pratica clinica, con una prevalenza variabile che passa dallo 0,7% nella popolazione con età pari a 55-59 anni fino ad arrivare a 17,8% nei pazienti con età >85 anni.  La presenza di FA è correlata a un rischio aumentato di mortalità per eventi ischemici cerebrovascolari e scompenso cardiaco. Inoltre la causa del decesso nel 50% dei pazienti fibrillanti è un evento cardiovascolare, soprattutto ictus o scompenso cardiaco.
L’avvento di terapie innovative quali i nuovi anticoagulanti orali (NAO) ha contribuito nel corso degli anni alla diminuzione degli eventi acuti di ictus. La gestione di un episodio acuto di ictus implica un assorbimento di risorse equivalente a 10.000 €/anno per paziente, mentre la gestione della disabilità ad esso correlata è associata a un costo pari a 30.000 €/anno per paziente. L’alta prevalenza e la correlazione a importanti comorbidità cardiovascolari rendono dunque la fibrillazione atriale una patologia ad elevato impatto economico e sociale. Al fine di garantire una gestione ottimale della popolazione affetta da fibrillazione atriale sia in termini clinici che economici, è fondamentale dunque una presa in carico integrata tra diversi specialisti clinici quali Medico di Medicina Generale (MMG) e Cardiologo.

Su tali premesse si fonda il progetto «Gestione multidisciplinare ottimizzata del paziente affetto da fibrillazione atriale: il valore del network», realizzato da SEEd con il contributo non condizionato di Boehringer Ingelheim.
Il progetto, focalizzato sul valore del network e sulla collaborazione tra medico specialista e il territorio con particolare riferimento all’esperienza virtuosa dell’USL Nord Ovest Toscana, si pone i seguenti obiettivi:

  • 1. Valorizzare l’importanza di una gestione multidisciplinare e integrata della popolazione con fibrillazione atriale secondo la prospettiva della cardiologia, della medicina di territorio e dal punto di vista farmacoeconomico.
  • 2. Condividere l’esperienza virtuosa del modello di presa in carico della popolazione con fibrillazione atriale nello specifico contesto dell’USL Nord Ovest Toscana.
  • 3. Sottolineare l’importanza di una gestione multidisciplinare e integrata del percorso di presa in carico in termini di appropriatezza terapeutica e sostenibilità economica.

Di seguito si riportano le interviste di:

  • Giancarlo Casolo – Presidente regionale ANMCO Toscana
  • Giuseppe Cavirani – Responsabile AFT N. 6 Medico di Famiglia
  • Sergio Iannazzo – CEO and President at HETEGY

Bibliografia

  • Mazzone et al. La fibrillazione atriale non valvolare: dati dall’Osservatorio delle Malattie Cardiovascolari della provincia di Trieste. G Ital Cardiol 2015;16(6):361-372.
  • Heeringa J, van der Kuip DA, Hofman A, et al. Prevalence, incidence and lifetime risk of atrial fibrillation: the Rotterdam study. Eur Heart J 2006;27: 949-53.
  • Steinberg JS, Sadaniantz A, Kron J, et al. Analysis of cause-specific mortality in the Atrial Fibrillation Follow-up Investigation of Rhythm Management (AFFIRM) study. Circulation 2004;109:1973-80.
  • J.C. Cowan et al. European Heart Journal (2018) 39, 2975–2983 CLINICAL RESEARCH doi:10.1093/eurheartj/ehy411.
  • Gerzeli et al.The economic burden of stroke in Italy. The EcLIPSE Study: Economic Longitudinal Incidence-based Project for Stroke Evaluation.
  • Neurol Sci (2005) 26:72–80 DOI 10.1007/s10072-005-0439-0; Lucioni C, Mazzi S, Micieli G et al. 2010 Indagine ALICe Italia Onlus 2011.

Giancarlo Casolo et al

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