Un caso pratico di sostenibilità e appropriatezza terapeutica degli SGLT2-I

Gennaio 2024

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Le terapie antidiabetiche di più recente introduzione sul mercato, GLP-1 agonisti recettoriali e SGLT-2 inibitori, nonostante presentino prezzi di acquisto più alti rispetto a farmaci tradizionali come le sulfaniluree o le glinidi, presentano evidenze significative sul rischio e sugli eventi cardiovascolari che si traduce in minori ospedalizzazioni e costi conseguenti e richiedono un minor consumo di presidi per l’autocontrollo della glicemia.

Nel 2019, presso la ASUGI, il valore di spesa farmaceutica pro capite pesata per gli ipoglicemizzanti (escluse le insuline) è stato del 20% più alto rispetto alla media Regionale. 

Per valutare se l’investimento impiegato per trattare i diabetici era controbilanciato dalla riduzione degli eventi CV, da un effetto positivo sulle ospedalizzazioni, da una riduzione degli ausili per la misurazione della glicemia e da un miglioramento di alcuni parametri (es. emoglobina glicata) e riduzione del rischio CV, è stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo.

Principali risultati dello studio 

Per effetto della procedura del PSM (Propensity Score Matching) applicata ai dati, è stato evidenziato che il tasso per 100 anni-persona di MACE (Major Adverse Cardiovascular Events) è stato pari a:

  • 3,8 per sulfaniluree

  • 3,2 per DPP-4i

  • 2,8 per SGTL-2i

  • 2,7 per GLP-1 AR.

Tali risultati si sono confermati all’analisi multivariata, secondo cui, rispetto alle sulfaniluree, il rischio di MACE è stato del:

  • 16% inferiore per il gruppo in trattamento con DPP-4i

  • 24% inferiore per i soggetti con SGTL-2i 

  • 27% inferiore per i soggetti in trattamento con GLP-1 AR.

È stato inoltre osservato che il costo degli accessi ospedalieri per le terapie di ultima generazione (DPP-4i, SGTL-2i e GPL-1 AR) è risultato minore rispetto al costo evidenziato per le sulfaniluree. 

È stato inoltre segnalato un minor consumo di presidi per l’automonitoraggio glicemico associato all’uso dei nuovi ipoglicemizzanti. In ASUGI, si è registrata una diminuzione degli ausili per la misurazione della glicemia del 4,6% in termini di ricette e del 5,6% in termini di spesa pro capite pesata (dal 2018 al 2019 in ASUGI 0,41€ pro capite in meno) con un dato di spesa pro capite pesata che è risultato inferiore al dato medio regionale.

In conclusione tali farmaci, comportando una riduzione delle ospedalizzazioni, del consumo di presidi per l’automonitoraggio glicemico, un effetto “insulin-sparing” sommato agli outcome clinici ottenibili, permettono di orientare le scelte dei decisori sanitari nella valutazione e nell’acquisto delle opzioni che migliorano l’appropriatezza prescrittiva, massimizzano gli esiti clinici e, nel contempo, minimizzano i costi assistenziali.

LEGGI IL CONTRIBUTO

 

Bibliography

  • S. Palcic, Utilizzo degli SGLT2 inibitori nella gestione del diabete mellito di tipo 2 e outcome associati.

Stefano Palcic

#sostenibilità #diabete

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